Una costellazione di chiese votive
- Chiesetta di Ognissanti
- Priorato di Santo Spirito
- Chiesa di Sant'Agnese
- Chiesa di San Pietro e Paolo
- Chiesa dell’Immacolata Concezione
- Chiesa di San Giacomo
- Chiesa di Santa Lucia
- Chiesa della Beata Vergine dell'Annunziata
- Chiesa di San Marco
- Chiesa dei Santi Valentino e Nicolò
- Chiesa della Madonna della Salute
- Chiesa di Santa Maria di Fossale
- Chiesa di San Rocco
- Chiesa della Madonna della Pace
Gemona, oltre alle chiese principali del centro storico, è ricca di cappelle e chiesette votive disseminate nelle diverse borgate della cittadina, alcune risalenti al periodo medioevale e altre ricostruite in seguito al sisma del 1976.
Percorso da nord a sud di Gemona:
Chiesetta di Ognissanti
Situata lungo la via principale di Ospedaletto fu eretta nel 1394 da un abitante della borgata, per soddisfare un voto venne poi ampliata, nel 1401, dallo stesso fondatore e da un figlio. La facciata principale, nella quale attualmente s’aprono tre oculi e un portale architravato sormontato da lunetta e affiancato da due nicchie in origine affrescate, subì nel corso dei secoli diverse modifiche. Andata quasi completamente distrutta, dai terremoti del 1976, è stata nuovamente ricostruita in modo filologico, tra il 1985 e il 1986, a cura della Soprintendenza.
Nell’interno, ad aula rettangolare con soffitto a volta a botte, si possono ammirare diversi lacerti di affreschi appartenenti a tre periodi diversi, ossia alla fine del sec. XIV, all’inizio del sec. XV e alla metà del sec. XV.
Priorato di Santo Spirito
Priorato di Santo Spirito
Il Priorato di Santo Spirito è posto su uno sperone roccioso al centro di Ospedaletto. Sorse all’inizio del XIII secolo come ospizio aperto ad ammalati, poveri e pellegrini. La facciata principale dell’attuale edificio presenta una grande loggia risalente al 1706, costituita da tre ampie volte a crociera sostenute da pilastri squadrati. La chiesa di Santo Spirito, in stile neogotico, è stata edificata nella seconda metà dell’Ottocento sul sedime della chiesa precedente.
Chiesa di Sant'Agnese
Chiesa antichissima risalente forse al XII secolo e costruita probabilmente sui ruderi di un tempio pagano posto dinnanzi al sentiero celtico. Fin dal XIII secolo alla chiesa era annesso un romitorio di monache forse della regola di S. Benedetto, poi trasferitesi in paese dove oggi sorge il convento delle Suore Francescane del Sacro Cuore.
Chiesa di Sant'Agnese
I terremoti del 1976 distrussero completamente la chiesetta, che venne ricostruita in modo filologico "dov'era e com'era" tra il 1983 ed il 1984. Nella facciata principale vi è un piccolo portale sul cui architrave è scolpita una croce clipeata (dentro uno scudo) duecentesca ed un caratteristico campaniletto a vela. All'interno, con aula quadrangolare, si trovano lacerti di affreschi della fine del secolo XIV e nell'altare una statua lignea dipinta raffigurante Sant'Agnese.
Chiesa di San Pietro e Paolo
La chiesa fu costruita tra il 1831 e il 1835 per volontà di una famiglia locale. Questa chiesa è l’unica del territorio di Gemona, oltre al Duomo, a non essere stata distrutta o gravemente danneggiata dai terremoti del 1976. Restaurata tra il 1979 e il 1980, la chiesa, presenta all’interno sul soffitto un affresco raffigurante la Madonna con Bambino ed i Santi Tommaso e Antonio da Padova (opera di Giuseppe Barazzutti), l’affresco risente di influenze stilistiche Liberty.
Chiesa dell’Immacolata Concezione
Chiesa dell'Immacolata Concezione
Da un’iniziativa della borgata di Campagnola nel 1954 è sorta la volontà di costruire la chiesetta, soprattutto per gli anziani e per la dottrina ai fanciulli, date la distanza e la pericolosità della strada statale per raggiungere la chiesa di Ospedaletto. Con notevoli stenti ed il determinante contributo della popolazione i lavori proseguirono fino al 1958 e nel luglio venne celebrata solennemente la festa dell’inaugurazione della chiesa dedicandola alla Madonna. La chiesa venne abbattuta nel giugno 1976 a causa dei gravi ed irreparabili danni subiti dal terremoto e riedificata nel 1988 su progetto dell’arch. Lorenzo Pevere, con uno stile moderno caratterizzato dalla copertura a spirale.
Chiesa di San Giacomo
Chiesa posta in Via Manin adiacente alla caserma “Goi-Pantanali”. È stata costruita in linee architettoniche moderne, più a sud rispetto al sedime dell’omonima chiesa andata distrutta dai terremoti del 1976, a ricordo degli artiglieri deceduti proprio a causa dei terremoti. La sua inaugurazione è avvenuta il 6 maggio 1990.
Chiesa di Santa Lucia
La precedente chiesa costruita nel 1912, sorgeva lungo la via principale dell’abitato di Piovega. Come gran parte della borgata fu distrutta completamente dal terremoto del 1976. La nuova costruzione, iniziata nel 1992, su progetto degli architetti Burelli e Gennaro, ha una pianta simile a quella di un teatro antico.
Chiesa di Santa Lucia
L’accesso all’aula è collocato al secondo piano e avviene lungo un percorso definito processionale, che conduce i fedeli dall’ingresso fino alla zona liturgica, ornata con incisioni riportanti passi biblici in latino, friulano e italiano, diviene anche il libro da cui trarre spunti per meditazioni e preghiere.
Chiesa della Beata Vergine dell'Annunziata
Costruita nel 1687 nella borgata di Taboga, andata quasi completamente distrutta dai terremoti, è stata completamente ricostruita in modo filologico da un gruppo di volontari e con offerte di diversi donatori. Nell’interno si ammiravano opere dell’artista svizzero Melchiorre Widmar, che operò a Gemona nel XVII secolo (affreschi raffiguranti la Madonna del Rosario e del Carmelo ed il dipinto su tela raffigurante l’Annunciazione). La chiesetta si presenta tutt’oggi come un bianco parallelepipedo a pianta rettangolare e il dipinto sul soffitto, raffigurante l’Assunzione, è opera del pittore gemonese Giovanni Seravalli (1988) a sostituzione dell’affresco seicentesco del Widmar.
Chiesa di San Marco
Costruita tra il 1930 ed il 1938 nella borgata di Campolessi, prima dei terremoti del 1976 presentava opere di artisti locali e sul frontone era incastonata una scultura rappresentante il Leone di San Marco a celebrazione del Santo protettore. Altro elemento rilevante era la riproduzione di volti di ragazze del paese nella processione di sante che si snodava lungo il perimetro della chiesa: quasi una fusione di sacro e profano, di mistico e pagano.
Chiesa di San Marco - Campolessi
L’attuale chiesa è stata costruita in linee architettoniche moderne tra il 1988 ed il 1990 su progetto dell’architetto Lorenzo Pevere. Nell’interno, ad un’unica aula a pianta ottagonale, troneggia il Crocifisso recuperato dai resti della precedente chiesa.
Chiesa dei Santi Valentino e Nicolò
Chiesa dei Santi Valentino e Nicolò - Godo
Di origini duecentesche, completamente distrutta dai terremoti del 1976, è stata ricostruita in linee architettoniche moderne tra il 1983 ed il 1987, da volontari e con le offerte di tutti gli abitanti della Borgata di Godo. Il progetto è del gemonese professor Ercole Casolo che ha anche realizzato la bella incisione su pietra della cuspide (Santi Valentino e Nicolò) e la moderna struttura del campanile. Nell’interno: sulla parete di fondo del presbiterio (organizzato su elementi decorativi di gusto longobardo, opera contemporanea del concittadino architetto Sandro Pittini) affresco di arte popolare, venuto alla luce in seguito al terremoto, con S. Nicola attorniato da Santi e, nella parte superiore, l’Assunta tra angeli musicanti. Della chiesa precedente si conserva un grande dipinto su tela, raffigurante la Madonna con il Bambino, S. Biagio, S. Rocco, che sullo sfondo riproduce il panorama di Gemona con la chiesa di S. Biagio dalla quale originariamente proveniva il dipinto.
Chiesa della Madonna della Salute
Situata nella borgata di Maniaglia, l’edificio religioso dei primi del Settecento fu completamente distrutto dai terremoti del 1976. La chiesa è stata nuovamente ricostruita in linee architettoniche moderne (progetto di Ercole Casolo) tra il 1987 e il 1988 ed è stata arredata grazie alla generosità degli abitanti della borgata e di diversi donatori.
Chiesa di Santa Maria di Fossale
La costruzione della chiesa risalente al 1659-60 fu voluta dai residenti per racchiudere e proteggere un affresco del tardo Trecento con l’immagine della Madonna Allattante ritenuta prodigiosa. La chiesetta, a pianta esagonale, venne costruita dove un tempo sorgeva un tratto del fossato difensivo della seconda cinta muraria.
Chiesa di Santa Maria di Fossale a Gemona
La chiesa venne distrutta nel 1976 dal terremoto ed è stata ricostruita tra il 1990 e il 1993 a cura di un comitato degli abitanti della zona. La facciata della chiesa è timpanata e in pietra squadrata, il portale settecentesco, in stile seicentesco; ai lati dell’ingresso è stata riportata alla luce, sotto il pavimento, una parte della precedente chiesa seicentesca. Nel presbiterio è posto un altare ligneo con al centro il quadro affrescato ritenuto dai gemonesi miracoloso e un toccante Crocifisso ligneo.
Chiesa di San Rocco
Eretta in Borgo del Ponte tra il 1499 ed il 1521 è dedicata a San Rocco per voto della Comunità durante il perversare della peste nella cittadina. È stata la prima chiesa ricostruita ad opera di volontari coordinati dal concittadino monsignor Pietro Londero dopo il terremoto del 1976, rispettando i caratteri del precedente edificio.
Chiesa di San Rocco
In facciata il portale è in stile barocco datato 1617. All’interno si possono ammirare: il Crocifisso del presbiterio (1982), l’affresco del soffitto raffigurante il Giudizio Universale (1982), sculture devozionali del sec. XX (Sant’Emidio, protettore dei terremoti; San Rocco; Madonna col Bambino) e gli Evangelisti (quattro buone tele settecentesche di anonimo pittore friulano). L’altare, in marmo rosso locale, è ricavato dall’acquaio secentesco di un’abitazione della borgata.
Chiesa della Madonna della Pace
Chiesa della Madonna della Pace - Gleseute
Chiesa di origini seicentesche situata in borgo Gleseute, è affacciata sul percorso dell’antico sentiero celtico (poi strada romana) che, proveniente da Gemona, si inoltrava per i passi alpini verso i paesi d’Oltralpe. Andata distrutta dai terremoti del 1976 è stata nuovamente ricostruita in linee architettoniche moderne tra il 1988 e il 1982 a cura della Soprintendenza del Friuli Venezia Giulia. È una delle più suggestive chiesette di Gemona: fiancheggiata da due cipressi, ispira un senso di serenità e di pace.